Non solo la violenza fisica ma anche quella psicologica è reato.

La violenza psicologica rispetto a quella fisica si manifesta in modo molto più subdolo e nascosto. Può essere realizzata con modalità diverse, che spaziano da atteggiamenti non espliciti (spesso realizzati anche con gesti, pose corporee, silenzi, ecc…) a comportamenti espliciti di disapprovazione e denigrazione (finanche pesanti offese).

La conseguenza immediata e non visibile di tali comportamenti è la compromissione dello stato mentale e psicologico della persona, e si può manifestare in ansia, paura, depressione, senso di inferiorità e vera e propria soggezione.

Purtroppo il legame affettivo fra la vittima ed il suo aggressore induce quasi sempre a sopportare comportamenti gravi anche per lunghi periodi di tempo e persuade la vittima a ritenere che siano espressione di mere difficoltà di carattere e che, comunque, non siano né anomali né dettati da intenti lesivi. La vittima tende infatti a minimizzare e giustificare tali aggressioni psicologiche.

In tal modo di solito la situazione si aggrava ed il carnefice continua a sottolineare l’inferiorità della vittima, la quale si sente via via sempre più svilita e denigrata. Per tali motivi, spesso la persona offesa non riconosce subito di essere oggetto di violenza psicologica e si rende conto della gravità di ciò che le accade soltanto quando alcuni comportamenti degenerano in azioni maggiormente lesive, ad esempio in percosse o maltrattamenti, o ancor peggio quando questi comportamenti violenti ricadono sui figli.

Come detto, quindi, spesso la violenza psicologica è un fenomeno difficile da decifrare anche per le vittime stesse, ma di per sé è elemento costitutivo di vari reati, fra cui quello di maltrattamenti in famiglia e di stalking.

Infatti, i maltrattamenti si realizzano con violenze fisiche e/o psicologiche all’interno del nucleo familiare; lo stalking è a sua volta connotato dalla violenza psicologica attraverso atti persecutori ripetuti nel tempo, minacce e molestie alla vittima, tali da condizionarne i modi e le scelte di vita.

Ci sono poi violenze psicologiche che posso integrare il reato di minaccia, consistente in una violenza verbale particolarmente grave ed intimidatoria, o quello di violenza privata, cioè la violazione della libertà personale e la costrizione di fare o non fare sotto violenza (fisica o psicologica) o minaccia.

Liberarsi

Per porre fine a queste gravissime e pericolose situazioni è opportuno farsi accompagnare da un legale esperto della materia. In questi casi la persona offesa ed il suo avvocato collaborano in modo fattivo con le Forze dell’Ordine, al fine di reperire tutte le prove (documenti, foto, video, messaggi, registrazioni, testimonianze, ecc…) da portare poi in giudizio per denunciare, allontanare e veder condannare il proprio aggressore.

L’attività del legale viene svolta anche al fine di far comprendere alla vittima i tempi ed i passi da compiere in modo da evitare ritorsioni, senza vivere nella paura.

Per rendere questo percorso ancora più efficace è spesso fondamentale un intervento di carattere psicologico che, insieme a quello processuale, aiuti la vittima ad affrancarsi e riappropriarsi della propria libertà.